Rimaniamo nelle immediate vicinanze del palazzo Menta, fresco di restauro per fare una ricognizione dei vari recuperi in zona, recenti e meno recenti, importanti e meno importanti, così da avere un quadro generale della situazione.
Contiguo palazzo Menta, tra le vie Maletto Lungarini e A. Paternostro sorge la casa appartenuta nel XVII secolo ai Vanni (oggi palazzo Morana) restaurato anch’esso in anni recenti. Interessanti in facciata resti di bifore chiaramontane con capitelli doppi e colonnine, oltre a resti di archi catalani di epoca successiva, affioranti sotto il rifacimento ottocentesco.
sempre sulla via Paternostro, scendendo verso la basilica di San Francesco d’Assisi, si incontra sulla destra, ad angolo con la piazza omonima, il palazzo appartenuto nel XVIII secolo ai Migliaccio Naselli, duchi di Sant’Agata, appartenuto prima ai Settimo e ai Vassallo, che oggi si presenta sotto un decoroso aspetto ottocentesco. Nel prospetto sulla piazzetta è inglobata una delle due fontane marmoree realizzate nel 1722 e rinnovate completamente appena 55 anni dopo. Della fontana sul lato opposto sopravvive solo la conca essendo finita sotto le bombe insieme al palazzo dei Campo (poi Albergo Belvedere) edificio di cui ancora oggi aspettiamo pazientemente un recupero.
sulla piazzetta la restaurata basilica di San Francesco edificata tra il 1254 e il 1277 ma più volte modificata nel corso dei secoli, e il palazzo degli Spadafora principi di Maletto (rifatto nel tardo-ottocento). La basilica è un autentico scrigno di opere d’arte, dai Gagini al Laurana, per finire (si fa per dire) con le statue di Giacomo Serpotta.
una delle Figure allegoriche realizzate nel 1723 da Giacomo Serpotta:
la Cappella dell’Immacolata (1648-1746):
la Cappella Galletti, con altorilievo di Antonello Gagini reffigurante San Giorgio che uccide il Drago.
Sempre sulla piazza, ad angolo con via Immacolatella , sorge l’oratorio omonimo (sec. XVI-XVIII), recuperato anche questo in anni recenti. La decorazione a stucco interna venne realizzata da Procopio Serpotta (parente del più celebre Giacomo) su disegno dell’architetto G. Lazzara.
Sempre sulla via Immacolatella sorge l’oratorio di San Lorenzo, considerato all’unanimità l’opera massima di Giacomo Serpotta. La raffinatissima decorazione a stucco (che non mi è mai stato possibile fotografare) venne realizzata tra il 1699 e il 1705. Le pareti sono interamente ricoperte da una folla di putti, statue femminili simbolegginti le virtù, teatrini prospettici con scene della vita di S. Francesco (parete destra) e di S. Lorenzo (parete sinistra). Qui, sino al 1969, anno in cui venne trafugata, era conservata la Natività, opera di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
tornando nuovamente sulla via Paternostro(contiguo l’antico palazzo del principe di Cattolica) è possibile notare questo semplice palazzetto, con in facciata resti di periodo quattrocentesco, affiorati durante l’ultimo restauro.
che meraviglia…che bello sarebbe riavere questi vicoli senza macchine e percorribili interamente a piedi o in bici.
@blackmorpheus
Mi hai rubato le parole di bocca…sarebbe come ritornare indietro nel tempo.
La nostra citta’ non ha nulla da invidiare a nessun’altra meravigliosa citta’ d’Italia. Speriamo che i vandali non distruggano con bombolette e sporcizia quanto viene fatto.
Ecco il mio sogno: 1) Con i lavori relativi al passante ferroviario, la metropolitana, l’anello ferroviario, il tram e la futura metropolitana leggera, il servizio dei trasporti pubblici a Palermo migliora per davvero; 2) In secondo tempo diventa dunque possibile pedonalizzare l’intero centro storico, come hanno già fatto per esempio a Firenze; 3) Nascono vari cycle center per l’affitto di biciclette, come in alcune città del nord Italia nonché nella stragrande maggioranza delle città del nord Europa; 4) Nel centro storico circoleranno solo persone a piedi, biciclette, mezzi di trasporto pubblico e caretteristici carretti siciliani. D’altra parte MAI, DICO MAI, dimenticare la propria identità ma puntare sempre su di essa. Che sogno…
Pretendo il pizzo su queste foto. E’ il mio quartiere e tutte le foto di casa (4, 5, 6) sono coperte da copyright 😉
L’elemento di disturbo in queste foto bellissime sono sempre le auto 😉
Scusate l’off-topic, che forse tanto off non e’ visto che si parla di meno auto o no auto nel centro storico: a che punto si e’ con l’anello metropolitano, che secondo me dara’ una scusa a chi vive in centro per non prendere la macchina?
Leggevo proprio oggi che c’e’ stata una mega gaffe del candidato sindaco del PD, Faraone, che anzitutto lamenta i disagi della gente per la costruzione dell’ “anello ferroviario” (qui la gaffe), facendo la solita inutile e assurda campagna politica a spese della citta’, e che cmq ha riportato alla luce a mio parere un tema essenziale: a che punto siamo con questo benedetto anello????
resta sempre un problema di fondo: LE AUTOMOBILI
sarebbe bello vedere queste vie del centro storico ristrutturate come questo quartiere però senza far passare le auto in modo che diventi tipo quelle stradette che ci sono a cefalù o a san vito lo capo con tanti ristorantini magari con i tavolini fuori , bar ecc… insomma in modo che cosi si attragono più turisti e uno si può fare una passeggiata tran … verrebbe trop carino tranquilla e rilassante! sogno troppo! ihih
Peccato che Piazza san Francesco si mutila della palazzina dove un tempo era posta la fontana gemella a quella di rimpetto. Oggi c’è solo la vasca. Come si vede nell’ultima foto. La zona si sta rivalorizzando, ma ci vuole tanto lavoro ancora.
Levare le auto sarebbe la ciliegina sulla torta!!
Per il palazzo dei Campo è previsto il ripristino tipologico, e forse addirittura il ripristino della lapide scritta della fontana, so che il testo è trascritto e esistente.
Lo so grazie al nostro compianto Rosario la Duca
Speriamo che il palazzo dei Campo sia dunque ricostruito quanto prima.